Esfoliazione cutanea in cosmesi (Puntoeffe settembre 2023)

La pelle è un organo meraviglioso e complesso allo stesso tempo, ci separa fisicamente dal mondo esterno ma allo stesso tempo mantiene una continuità attraverso una comunicazione sottile.
Il tessuto cutaneo è formato da tre strati differenti per origine, struttura e funzione. Lo strato più esterno, o epidermide, è molto particolare poiché è in continuo rinnovamento, cellule morte si distaccano dalla superficie mentre altre nuove si formano alla base, in un ciclo continuo che permette il ricambio del tessuto senza assottigliarlo. In condizioni fisiologiche la superficie cutanea si rinnova ogni 24-28 giorni, mentre in situazioni patologiche, come in caso di psoriasi, questo ciclo è drasticamente accorciato. Normalmente non ci accorgiamo di questa esfoliazione, perché avviene in maniera impercettibile e a mosaico, cioè coinvolge piccole zone, però alla fine dell’anno perdiamo circa 1,5 – 2kg di cellule cutanee.

Purtroppo, negli anni questo turnover rallenta e la pelle tende a rimanere più opaca e meno luminosa, poiché le cellule morte superficiali sono ricche di cheratina che ha un colore grigiastro.
Per favorire il ricambio cellulare cutaneo possiamo utilizzare una tecnica che può essere fisica o chimica, ovvero l’esfoliazione. A seconda degli strati cellulari asportati si parla di esfoliazione superficiale, media e profonda. In cosmesi si utilizza unicamente la prima, mentre quella profonda è di competenza solo dermatologica.

L’esfoliazione cosmetica, in pratica, velocizza la desquamazione delle cellule morte già in fase di distacco che si allontanerebbero da sole nel giro di qualche giorno al massimo. La superficie cutanea in questo modo si rinnova, la pelle appare subito più luminosa, chiara e compatta. L’azione esfoliante però non riguarda solo la superficie ma è anche uno stimolo a formare nuove cellule epidermiche per rimpiazzare quelle allontanate.

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