Prendersi cura della pelle con la Vitamina C

Formulazioni cosmetiche a base di acido ascorbico, puro e stabilizzato

Nell’articolo precedente abbiamo esplorato le straordinarie caratteristiche dell’acido ascorbico per uso cosmetico come antiossidante, antiaging e schiarente-illuminante dell’incarnato.

Il problema principale, per l’impiego in cosmesi dell’acido ascorbico puro, riguarda la sua instabilità in soluzione acquosa e a contatto con l’ossigeno. Infatti, in tale situazione questo acido organico si degrada velocemente in acido deidroascorbico, la soluzione diventa scura e perde funzionalità. Luce, ossigeno, alcali, alta temperatura, rame e metalli pesanti degradano velocemente l’acido ascorbico puro.

Inoltre, lo studio di alcuni ricercatori1 ha evidenziato la fondamentale importanza del pH nella formulazione per l’assorbimento topico dell’acido ascorbico. Fino a pH 3.5 la molecola di acido l-ascorbico non è ionizzata ed è disponibile per l’assorbimento cutaneo per via topica attraverso la barriera cutanea. L’applicazione di acido ascorbico al 15% a pH 3.2 ha saturato la concentrazione cutanea di questo acido organico ed è rimasto nel tessuto cutaneo circa 4 giorni. Tale pH, nelle formule cosmetiche, non è però sempre ben tollerato dalla cute.

Continua a leggere nel pdf Cosmesi Ott 22